Ciò su cui riflettè Scream

Durante un'estate di solitudine e meditazione spazio-temporale

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  1. ;Scream
     
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    Vorrei far risorgere una delle sezioni di punta del Soul con un topic che di attualità ha ben poco, ma di miei pensieri e riflessioni ne ha davvero tante e dato che mi piacerebbe scriverle per farvele leggere, lo faccio qui, potrebbe sorgere qualche discussione interessante.

    Come sapete io odio l'estate per vari motivi, i principali sono il caldo e soprattutto la solitudine.
    Ebbene si, mentre la gente si gode le vacanze andando al mare con gli amici a me tocca rimanere nella mia squallida cittadina, gli scorsi anni per rimediare i voti scolastici, quest'anno per lavorare.
    Così ho dovuto trovare modi per divertirmi da solo, una cosa che nonostante tutto reputo importante per non dipendere troppo dalla compagnia di altre persone: uno di questi modi è stato l'interesse che è rinato dentro di me per gli insetti, interesse che avevo quando ero piccolo.
    E, vi giuro, è come se il mondo fosse cambiato: vedo cose che prima non vedevo, riesco a riconoscere esattamente la specie di alcuni di questi animali e conosco le loro particolarità e ciò è davvero appagante, soprattutto senza aver bisogno di insegnanti se non libri e internet.

    Questo si univa ovviamente al mio sogno di viaggiare il mondo, al mio animo selvatico e ogni giorno percorrevo sempre più strade sterrate di campagna e argini e prati e piccoli boschi/pinete.
    Vedevo tante piante diverse, insetti diversi, uccelli, volpi, nutrie e pesci ogni giorno... è incredibile quanta diversità ci sia lungo un comunissimo sentiero sabbioso davanti casa mia.

    Tutto ciò mi ha davvero aperto la mente, in un certo senso.
    Prima le mie preoccupazioni riguardo al presente andavano principalmente verso le persone, in quanto miei simili.
    Ora la penso diversamente, non è questione di "genere umano" e "resto del mondo", mi sento più parte del tutto, mi sento strettamente correlato ad ogni essere vivente e ad ogni roccia che è presente in questa realtà.
    E' come se l'Universo fosse un unico grande essere vivente ed ogni elemento che vi è all'interno fosse unito attraverso invisibili corde chiamate vita, tempo, esistenza, come preferite immaginarle.
    Sento che la mia vita esiste grazie al resto, grazie alla formica che calpesti per sbaglio o alla cavalletta che non vedi tra le foglie perchè mimetizzata.
    Esistiamo per lo stesso motivo per cui esistono i sassolini che ignoriamo a lato della strada, perchè sono piccoli, grigi e privi di vita ma muniti di esistenza e scopo come noi narcisisti ed egocentrici umani.

    Ho scoperto che gli altri animali sono molto più coscienziosi di quanto la maggior parte della gente crede.
    Sono come noi, sanno di avere un'identità, non possiedono solo "istinto", hanno dei motivi per fare ciò che fanno e loro ci riflettono e sanno a che conseguenze andranno incontro.
    Ci sentiamo tanto superiori e tanto diversi, ma in realtà siamo tutti la stessa cosa, tutto ha la stessa origine, tutto era polvere di stelle un tempo, lo eravamo noi, lo era la sabbia della spiaggia e lo era il povero ragno innocente ed innocuo che schiacciamo brutalmente solamente perchè non ci piace il suo aspetto.

    Se tutti ci sentissimo "parte del tutto", il 90% dei problemi degli esseri umani diventerebbe una cosa di poco conto da lasciar perdere, una cosa stupida su cui scherzare sopra.
    I soldi, la guerra, le dogane, la polizia, la politica.
     
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  2. Tomzen
     
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    Esatto, noi siamo parte del grande cerchio della vita, anzi, il grande cerchio dell'esistenza, ma ognuno di noi ha una storia individuale, ognuno di noi é una poesia che cammina,da essa nascono i problemi di noi umani condannati al dolore per il nostro egocentrismo. Io non trascenderei mai la mia storia e il mio egocentrismo anche se sono condannato a soffrire, perché ho fiducia nel fatto che come dopo l'inverno arriva l'estate, dopo il dolore arriva l'estasi.La cosa difficile é coglierla e goderla nel pieno, io, personalmente devo ancora riuscirci probabilmente.
    Con questo non voglio sminuire la natura, assolutamente, sarebbe come dire che odio la casa dove vivo, eppure continuo a viverci dentro, sarei incoerente e ipocrita. Voglio solo dire che quando sentirò l'assoluto bisogno di fare qualcosa al fine di mettere il punto e la firma alla mia poesia, non ci sarà "natura" a cui baderò.
    In caso contrario i travagli e le gioie di un intera vita sarebbero inutili e tutto l'aspetto poetico della vita sarebbe una mera illusione.

    Forse confondi i problemi di noi singoli individui e quelli collettivi....quelli collettivi sono merda perché alla fine sono problemi di altri che ci vengono imposti.

    Se te ne dessero la possibilità, tu diventeresti qualcosa di diverso da ciò che sei?
     
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1 replies since 22/11/2013, 01:24   40 views
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